giovedì 29 ottobre 2015

Ferie alternative..

Sono tornata ormai da 4 giorni al lavoro dopo una settimana di "non ferie".
Esatto, non si tratta di un errore, ma per meglio precisare, devo dire che sono stata a casa dal lavoro per 10 gironi.
In programma c'era un viaggio in Portogallo, anche se avrei avuto ancora voglia di caldo e di sperimentare nuovamente una metida un po' più esotica, ma tirando la coperta, corta come al solito, da un lato e dall'altro il giusto compromesso era ricaduto su questa meta.

Quando si parla di sesto senso..non la sentivo questa partenza, questo viaggio non lo sentivo arrivare..

A pochi giorni dalla partenza, guardacaso, accade un imprevisto o quantomeno prendiamo una decisione che non ci permette di partire: il gattino del quale ormai da oltre 1 anno ci prendiamo cura, dal garage di casa, ha bisogno di essere sottoposto ad un intervento piuttosto pesante ed avrà bisogno di rimanere per 4 giorni in casa, separato dagli altri due che abitano in appartamento con noi.

Da diversi giorni fatica sempre più a mangiare e non ce la sentiamo di posticipare ulteriormente l'intervento..un breve scambio di parole, non serve molto per trovarsi allineati nella decisione..rimaniamo a casa e lo operiamo subito.




L'intervento dura 3 ore con intubazione, gli estraggono tutti i denti, le radici e le sacche di infazione e fanno una ricostruzione del labbro inferiore.
Mi trasferisco dai miei, per tenerlo separato dagli altri gatti e poterlo assistere al meglio. Dai miei genitori non ho più la mia stanza, ci hanno fatto un salottina dopo soli 3 mesi dalla mia uscita di casa ormai 9 anni fa.
Dormo su di un divano e porto qualcosa da leggere, una borsa con qualcosa da mettere e mi dedico al mio piccolino che torna dall'operazione gonfio, frastornato, stranito dal luogo e dal fatto di non trovarsi più all'aperto, ma quando mi vede comincia a strusciarsi agli spigoli dei mobili, cerca la mia mano e mi si accuccia sulle gambe.


La settimana si fa difficile, dormo scomoda e poco, mi sveglio di notte quando lo sento muoversi (i gatti sono molto più svegli la notte rispetto al giorno), di giorno rimango tra libri e pappe e la monotonia regna sovrana. Non sono più abituata a stare in casa dai miei, in una camera non mia ma soprattutto non sono abituata a stare a casa in ferie senza fare un viaggio.
Psicologicamente e fisicamente l'ho subita un po', ma il mio Misulin ha cominciato fin da subito a riprendersi, a mangiare bene, fa grandi progressi, me lo prendo sul divano con me a dormire e tutto questo mi riempie il cuore.

Al controllo però ci dicono che deve rimanere in casa ancora qualche giorno..speravamo di riuscire a fare almeno qualche giorno via rimanendo in Italia, ma non ce la facciamo, devo rimanere ancora dai miei, finirò le ferie così.
Arriva il giorno in cui liberiamo Misulin, ormai sta bene, le ferite sono guarite quasi del tutto e gli abbiamo anche messo collarino e medaglietta.
Il ritorno alla libertà lo riempie di gioia, comincia a strofinarsi ovunque e a sporcarsi sui paraurti delle auto parcheggiate, contento di essere tornato all'aria aperta e sembra quasi ringraziarci, non sa il perchè ma il nostro intervento l'ha fatto star bene e lui l'ha capito..

Queste ferie, decisamente atipiche, volgono alla fine, sono stanca e affaticata ma lui sta bene.. sono felice!


martedì 5 ottobre 2010

200 Miglia! Imola

Venerdì scorso ricevo una chiamata da papino, mi dice che si è accordato con il nostro amico che lavora in Ducati, per vedersi l'indomani all'Autodromo di Imola, in occasione delle rievocazione della 200 Miglia.
Si tratta di una storica gara motociclistica..papà è appassionatissimo di moto, io più di F1..ma decido di andare.

Inutile..fra tutti, l'ambiente delle corse e i box sembrano essere il mio habitat naturale..mi carico di un'energia inspiegabile, un mondo che sotto ogni sua forma sento incomprensibilmente familiare, ancestrale..

Giriamo nei box tra vecchie moto e vecchie glorie, ed ecco, mi volto e appare Kenny Roberts, con l'inconfondibile cappello di paglia, stesso viso, un pò' ingrassato ed invecchiato, inespressivo e freddo, d'altronde così era, così è rimasto..la sensazione che per certi versi il trascorrere del tempo non scalfisca minimanente l'intimo di alcune persone.."tempo fa quel che vuoi, questo è il mio passo..tempo fa quel che vuoi, così son fatto".

Poi altri, ecco che arrivano: Agostini, Backer, Smart, Christian Sarron.. eccetto il primo di questi tutti carinissimi, gentilissimi, si lasciano avvicinare, disturbare, toccare, firmano mille foto e pezzi di carta di fortuna, sorridono ad innumerevoli scatti veloci e malfatti.. ma pieni di affetto e stima, ammirazione davanti ai volti di nomi così altisonanti, ricordi di imprese gloriose e coraggiose.

Ci voltiamo al rumore caratteristico di mezzi a tanti sconosciuti, non a noi, non a mio papà..sono sidecar, sono sulla pitlane, solo un paio di mezzi storici, tutti gli altri invece, gareggiano nel campionato italiano, se non quello europeo..papà li conosce tutti, faceva il passeggero fino a qualche anno fa e partecipava fino allo scorso alle rievocazioni storiche.

Si alza qualche mano, lo salutano, mi guardano e sorridono, un paio li riconosco pure io sotto i caschi e le tute imbottite di protezioni. Li guardiamo dal muretto sfrecciare in pista e finita la loro sessione di prova andiamo nella zona in cui si ritirano, un pò defilata rispetto ai box..loro sono diversi, i sidecar vengono chiamate bare volanti dai motociclisti, sono quella terra di mezzo, i figli di nessuno, 3 ruote che hanno bisogno di una zavorra mobile, pensante ma assolutamente capace ed attenta per poter permettere di rimanere in pista, per non cappottare.

Passiamo tra loro, salutano e parlano con papà come se si fossero visti fino al giorno prima, mi guardano sorridenti e stupiti perchè loro conoscono sempre i familiari dei loro amici/avversari. Spesso vanno anche le compagne, le mogli, i figli..trascorrono il weekend in pista, pranzando e cenando in lunghe tavolate.. un clima fraterno, di condivisione e passione, quella di qualcuno, finisce per diventare la tua, per vicinanza, per affetto, per osmosi.

Ridendo e scherzando scappa detto che mi piacerebbe provarli questi mezzi, questi sidecar..uno di loro mi guarda dritto negli occhi e mi dice "Ferma, tu corri con me!", gli sorrido un pò stupita. Continuiamo il giro e ritorniamo ai box dove pranziamo e trascorriamo il pomeriggio nell'area Ducati in compagnia di Livio e delle innumerevoli persone che ci presenta. Ma.. verso le 17.40 vengono a chiamarmi di corsa per dirmi "Ti stanno aspettando ai sidecar" ed io "Ah sì?" "Sì, Matteo è partito ed è andato a Reggio Emilia a prendere un sidecar per girare con te, è in autostrada, sta arrivando, scendete in pista alle 18:10".

Penso sia un pazzo furioso questo Matteo, quello del "Tu corri con me", nonostante ciò mi precipito in zona sidecar, sono in abiti borghesi, mi dicono che mi ha procurato casco e tuta, arriveranno insieme al sidecar, mi servono gli stivaletti.. si mobilitano tutti, non mi conoscono ma si adoperano per darmi una mano quando neppure l'ho chiesta, sanno che ho bisogno di "cose" e si muovono per me, sanno che non sono mai salita su di un sidecar e cominciano a darmi consigli a dirmi cosa non devo ASSOLUTAMENTE fare e cosa fare "..altrimenti cappotterete, andrete fuori pista..ma tu stai tranquilla, fai così e vedrai che andrà tutto bene".

Arriva Matteo, scende di corsa, apre il portellone del furgone, tutti quelli intorno lo aiutano a far scendere il sidecar e la carrozzeria, mi lancia la tuta, mi cambio ed in 5 minuti siamo in pit lane, gli altri sono già in pista, unica comunicazione tra noi prima di montare a bordo: un 5 coi guanti stretti e ben allacciati..5 è il numero del nostro mezzo.
Riusciamo a fare un solo giro, abbiamo problemi di carburazione.


Una volta scesi Matteo mi chiede di tornare il giorno dopo (la domenica)..ha fatto un gesto che in altre occasioni non avrei accettato "Neppure mi conosce e decide per me?" avrei detto..in realtà penso abbia capito dai miei occhi che sarei stata abbastanza pazza per farlo, che lo volevo, e lui voleva correre con me. L'aveva capito che volevo correre, l'aveva capito prima di me. Ci salutiamo, mi guarda e mi chiede "Come ti chiami?" ..non sapeva il mio nome ma sapeva quel che volevo.

Domenica 3 Ottobre 2010 scendo per 3 manche da 20 minuti sul circuito di Imola..si toccano i 250 Km/h su quel circuito, le decelerazioni sono fortissime, così come le accelerazioni..l'adrenalina a mille, la paura di sbagliare qualcosa per l'inesperienza, su quei mezzi hai la sensazione che se la mano ti dovesse scivolare saresti fottuto! dietro il nulla e stai andando, stai andando velocissimo...se ti lasci andare, sei spacciato..
Forti contrazioni muscolare per gli sforzi, per la tensione, i lividi sulla spalla e sul fianco per l'appoggio alla carrozzeria nelle staccate..ma quanto è stato bello!


Alla partenza e all'arrivo tutti che applaudono, il pubblico che ti si avvicina, ti guarda strabiliato e ti sorride, cercano di capire come siano fatte queste "bare volanti" e sfuggono sui volti espressioni stranite, ma sorridenti.. anche se lo sai che ti reputano pazzo! tutti mi hanno reputata pazza..

Un'esperienza indimenticabile, inaspettata, intensa, alla quale mi sono lasciata andare e nella quale sono stata fortemente voluta; adrenalina, velocità, sentimenti puri e forti. Un mix che mi ha stregata..

mercoledì 22 settembre 2010

Post meditazione..

Sono tornata da una vacanza, direi l'unica di quest'anno, nella quale realmente sono riuscita a rilassarmi e a staccare mentalmente da tante cose.
Ho riletto il post precedente e soprattutto ho riflettuto sull'intento principale della realizzazione di questo blog, la ricerca continua del miglioramento..e mi tornano alla mente le parole di un caro amico, forse la persona che più sa di me, che conosce lati oscuri del mio passato che talvolta ho etichettato come i peggiori. Le sue parole, dicevo, erano proprio in merito a questa mia continua ricerca di evoluzione.."Migliorare, migliorare, migliorare..da quando ti conosco non fai altro che ottenere RISULTATI, cercare di migliorare te stessa e non ti rendi conto di quanto sei già..e sei davvero tanto".
Spiazzante..
Una frase dall'effetto pirandelliano, dove il piacere di quel "sei davvero tanto" prende il posto della risata ma dove il finale riflessivo porta allo stesso risultato, un sorriso triste, malinconico, amaro per la realtà sottointesa che si arriva a percepire con lieve inerzia: sono in affanno.

In affanno da che? da risultati. Se non dimostro a me stessa di poter fare e di riuscire a raggiungere obiettivi spesso impossibili non sono contenta di me stessa.. quanto conosci bene questo lato di me amico mio, uno dei pochi che l'ha carpito. 

Inversione di rotta quindi.. evoluzione sì, ma voglio viveremi il viaggio, al di là della meta, non voglio sapere quale sia, non voglio definirla..voglio fare per stare bene, fare per gioire, fare per sentire la vita e il piacere di questo percorso ignoto.

E cominciamo appunto con una nuova attività volta al piacere.. domani vado ad iscrivermi ad un corso di Canto Brasiliano! e che è? mi sono sentita chiedere.. Un nuovo corso presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara http://ww3.comune.fe.it/amf/,  suggeritomi da Mirko dopo essere stati ad un concerto dei Jatobà Trio, dove mi sono ritrovata a canticchiare tutto il loro repertorio di bossa nova praticamente sconosciuto a tutti i presenti quella sera..
Grande passione per questa lingua sensuale e suadente, un'attrazione fin da piccola per quel paese lontano che penso di aver idealizzato un po' troppo ma che vorrei poter un giorno scoprire e.. perchè non studiare qualcosa di più sulla storia di quella musica di questo inconsueto genere musicale che mi ha accompagnata durante l'adolescenza??

Questa nuova attività è volta al piacere e a ciò che spesso mi ha fatto fantasticare, un tuffo nel passato, per coccolare ancora quella "improbabile ragazzina" che ero, e questa volta, senza la ricerca di un reale RISULTATO.

Variazione sul tema: oggi è il compleanno della mia cucciola!! la mia Labrador Luna compie 12 anni! Auguri polpetta!!

giovedì 2 settembre 2010

Ho in mente..

http://www.youtube.com/watch?v=HF6zCwFA__YQuante volte mi è capitato di pensare ad innumerevoli cose che avrei voluto o vorrei fare, quante volte molte di queste sono sbiadite nella mia mente, altre svanite senza lasciare ricordo o traccia,...altre invece, poche ma più consistenti, le ho realizzate.. altre ancora le ho viste consolidarsi  variando l'ordine di priorità determinato da un equilibrio instabile, in quella lunga lista che da tempo si trova nel perenne stato di: "fase di realizzazione".

34 Anni
Non esiste una vera età per i bilanci, i conti con me stessa li ho sempre fatti e spesso con eccesso di critica e poca indulgenza, non è questa la ragione di questo blog.

Reinventarmi?
No, neppure questa è la ragione.. in realtà al di la dell'eccesso di critica che mi porta alla continua ricerca di miglioramento ho forte autostima e una strana forma di egocentrismo che molti non colgono, ovvero: la perenne sfida con ME STESSA, l'unica persona con la quale mi affascina e mi soddisfa competere.

Progetto:
Ho in mente di realizzare un progetto volto a me stessa, alla mia evoluzione perchè parlare di completamento penso non sia corretto, nella vita si evolve e ciò a cui aspiro è diventare qualcuno e qualcosa di sempre migliore.

Non so ancora quanto condividerò del lato privato/emotivo su questo blog, di certo, questo è il vero intento, voglio tracciare una sorta di percorso a tappe nel quale raccontare e discutere il mio VIAGGIO, questo viaggio chiamato vita, a partire da oggi.

Dal famoso elenco, non per ordine di importanza (non sempre e non solo) ma spesso di compatibilità temporale, occasioni, fattibilità ho scelto di pormi il raggiungimento di alcuni OBIETTIVI.

Voglio
perchè chi l'ha detto che non bisogna volere?! al massimo non si ha il diritto a pretendere.. ma voglio, dal lungo elenco di cui parlavo, fare alcune di quelle cose che mi sono detta "quando avrò modo/tempo farò.."

HO IN MENTE la realizzazione di un elenco di cose da portare a termine, uno scheduling attraverso il quale vorrei parlare di me, delle mie decisioni, dei miei cambiamenti di opinione, stati d'animo and so on.. una sorta di percorso a tappe nella mia vita, fatto sì di eventi, ma volto soprattutto alla percezione  del vaiggio interiore che stò per percorrere: Travel Over Myself!